Randomagus all’anagrafe Agustin Martinez è un artista spagnolo che attraverso vecchi ritagli d’immagini raffiguranti dei corpi maschili si dedica alla collage art.
Tecnica accolta agli inizi del Novecento da artisti dal calibro di Picasso e Braque per poi passare in mano anche ai futuristi italiani. La collage art da cui il nostro artista Randomagus ne fa il suo punto di forza, si basa su sovrapposizioni di ritagli di vecchie riviste, fotografie e oggetti. Randomagus come protagonisti dei suoi lavori utilizza vecchie fotografie di uomini spesso anche nudi, sovrapposti a diversi elementi soprattutto naturalistici. Fotografie che ritrova sopratutto in mercatini delle pulci. La passione per l’arte entra a far parte della vita di Randomagus sin dalla giovane età, grazie anche alla madre che aveva un negozio di giocattoli ritagliati in carta che attirarono subito la sua attenzione.
Chi è Agustin? Puoi parlarci un po’ di te?
Sono nato nel 1976 in una piccola città della costa mediterranea chiamata Benicarló, in Spagna. Ho studiato nella mia città e poi mi sono trasferito a Valencia per iniziare gli studi d’inglese all’università, che ho terminato a Londra. Successivamente mi sono trasferito in diverse città e dal 2004 vivo a Barcellona.
Com’è nata la tua passione per l’arte?
Mia madre mi dice sempre che da piccolo potevo stare ore a guardare i dipinti dei libri d’arte e delle riviste che mi cadevano tra le mani.
Mi sono sempre interessato alle arti e ho comprato il mio primo libro d’arte su Dalí quando avevo 11 anni.
D’altra parte, mio padre era un capomastro e di solito includeva elementi modernisti nelle sue costruzioni, anche nella casa in cui vivevamo. Sono cresciuto in un edificio che sembrava una casa di Gaudí. Ho avuto una sorta d’influenza artistica sin da quando ero molto giovane.
Come e quando ti sei avvicinato alla collage art?
Mia madre aveva un negozietto dove, tra le altre cose vendeva giocattoli e anche giochi e bambole ritagliati di carta, cosa che adoro. Quindi il mio rapporto con carta e forbici viene da molto lontano. Le forbici sono sempre state nelle mie mani, per quanto ricordo. Tuttavia, la mia vita ha avuto una svolta artistica alcuni anni fa, quando ho iniziato a fare collage su un gentile suggerimento del mio partner. Ho deciso d’iniziare a introdurli nel mondo dell’arte e sono stati ben accolti.
Cosa ti spinge a utilizzare delle vecchie foto di uomini come soggetti delle tue creazioni? Cosa ti ispirano questi uomini?
Gli uomini nelle vecchie immagini mi sembrano bellissimi. Gli uomini nelle vecchie immagini sono un’idea, un concetto di ciò che è stato solitamente bello e desiderabile nella nostra società.
Sono come oggetti del desiderio. Sia ciò che è desiderabile avere ma anche ciò che è desiderabile diventare.
Le vecchie immagini sono ideali, desiderabili e belle da un’ampia parte di uomini e donne.
Come spieghi la combinazione di figure maschili associati a elementi della natura o animali?
E’ una questione di bellezza e lussuria. Si tratta di recuperare ciò che è bello nel mondo e metterlo insieme nella forma di un desiderio.
Cosa ti ispira maggiormente?
Molte cose possono essere fonte d’ispirazione.
Il lavoro di altri artisti e designer è stimolante, ma anche una passeggiata nel parco, con tutti i colori, animali e fiori intorno.
Tuttavia, penso che mi ispiri di più se il corpo di un uomo e tutto ciò che un uomo può fare con il suo corpo.
Che messaggi vuoi trasmettere attraverso il tuo modo di fare arte?
Nell’arte trasmetto ciò che per me è difficile trasmettere attraverso le parole. Cerco di esprimere la bellezza, cerco di parlare di quanto siano belli i corpi. Cerco di parlare del desiderio e di qualunque cosa sia desiderabile essere, diventare.
Credi che la nudità del passato sia molto più sexy di quella attuale?
No, non credo sia molto più sexy. Forse il materiale che abbiamo dal passato è più elegante, ma ciò è dovuto al fatto che non avevano fotocamere digitali, quindi hanno dovuto considerare molto bene l’immagine prima di scattare la foto.
C’è un fotografo del passato che preferisci maggiormente per i suoi scatti di nudo maschile?
No, non c’è. Le mie fonti sono Internet e anche scatole di foto nei mercatini delle pulci. Di solito scelgo una foto perché mi dice qualcosa, indipendentemente dal fotografo.
Come nasce il tuo nome d’arte Randomagus?
Mi piacerebbe avere una storia davvero fantastica su questo nome. In effetti, penso che devo assolutamente inventarne uno divertente! Ma va così. Il mio vero nome, Agustin Martinez, è molto comune in Spagna e in America Latina. C’è uno scrittore di nome Agustin Martinez e anche un famoso avvocato. Volevo che il mio nome fosse riconoscibile. Quindi ho voluto andare con un altro nome, uno casuale.